Blood Moster Jade

04.05.2015 17:58

Blood Moster Jade

Salve gente!! Sono Jade e ho preso il nome da questa creepypasta e che quasi nessuno conosce se non prorpio nessuno,ma secondo me merita davvero molto,va be, vi lascio la storia:
Davanti agli occhi mi si presentava un corridoio lunghissimo,la fine era nascosta da una coltre di nebbia oscura da cui fuoriuscivano lamenti strazianti e risate maniache con il sottofondo di oggetti che cadevano oppure venitano sbattuti. Le pareti del corridoio erano rosso sangue con tantissimi quadri raffiguranti un uomo,una donna e una bambina senza volto, si vedavano solo gli abiti rovinati,tagliati e sporchi di sangue,mentre i capelli erano coperti interamente da una colonia di vermi schifosi.
Le mie gambe cominciarono a muoversi da sole, non avevo il potere di fermarle,come se qualcun altro le controllasse per me. Ogni passo che mi avvicinavo vedevo che i quadri cambiavano e i personaggi erano sempre conciati peggio,fino ad arrivare all'ultimo quadro che raffigurava l'uomo e la donna sdraiati in una pozza di sangue con degli organi vicino,mentre,la bambina era in piedi,solo che non era piccola,ma era una ragazza dai lunghi capelli sangue e occhi verdi,ma erano vuoti,sembravano mi stessero fissando,realizzai, quella ragazza ero io,mi riconoscevo in quella fotografia. La cosa più raccapricciante è che dietro la me stessa della foto era presente una figura vestita di nero e con una maschera blu elettrica con dei buchi completamente neri al posto degli occhi da cui fuoriuscivano delle lacrime anche essere nere e oliose,in mano la "creatura" tenera saldamente un bisturi insanguinato.
I miei piedi ricominciarono a muoversi,mentre ogni secondo cercavo di svegliarmi da quell'incubo assurdo. Continuai ad avanzare fino alla nebbiolina nera che si dissolse appena la oltrepassai,lasciandomi davanti,ad una porta di legno nero con il pomello in ferro; da sotto la porta fuorisciuvano grosse chiazze di sangue vischioso mischiato a uno strano liquido nero e rivoltante. Ancora quelle risate e quelle strazianti urla che se avessi potuto avrei attutito tappadomi le orecchie,ma non mi era possibile,la mia mano destra era impegnata ad abbassare la maniglia di quella porta,mentre la sinistra era saldamente bloccata al mio fianco. Quando aprii,la prima cosa che notai era una maschera nera da dove fuoriuscivano delle lacrime nere,la mano grigiastra che stringeva il coltello insanguinato,mentre rideva come un pazzo, perché è quello che era,un pazzo assassino.
Affannata mi svegliai nel mio letto,mi portai una mano al cuore come a volerlo calmare,ovviamente invano,ormai erano notti che passavo sognando la stessa cosa e,ogni mattina mi svegliavo peggio delle altre. Visto che era molto presto e non volevo andare a dormire per non rivederlo,mi alzai e cominciai a prepararmi per la scuola e poi scesi in sala a fare colazione con calma. Il silenzio era assordante, ormai abitavo in quella casa da 10 anni,da quando i miei erano morti. Stavo con una donna che si faceva vedere di rado e, a me andava bene così, non volevo essere adottata,specialmente dopo la morte dei miei genitori per colpa di un serial killer,ma per il mondo la vita va avanti e per la legge non potevo rimanere sola all'età di 7 anni,ero troppo piccola. Stronzate.
Dopo aver finito la colazione prima di andare a scuola mi controllati davanti allo specchio
-allora Jade, sei pronta per questo nuovo straziante giorno di scuola?- mi dissi con tono ironico e acido guardando il mio riflesso: i lunghi capelli rossi erano sciolti e ricadevano sulle spalle nel loro liscio disarmante; gli occhi verdi erano accerchiati da dalle occhiaie nere e profonde. Ero vestita con una semplice felpa blu con la scritta: Fuck and love me, i jeans neri e le conversione del medesimo colore.
Lentamente mi diressi nel mio inferno: la scuola.
Appena varcai la porta dell'aula cominciarono tutti ad insultarmi,a lanciarmi oggetti,ma da brava guastafeste rimasi impassibile di fronte a tutto ciò, fino a quando sul mio banco non ricadde un topo morto e un urlo mi si bloccó in gola. La povera creaturina era squartata con tutti gli organi che fuoriuscivano. L'intera classe scoppiò a ridere della mia reazione,mentre io scappavo velocemente dal quel luogo per rintanarmi nel bosco vicino a scuola e lì scoppiai in un pianto disperato e liberatorio,fino a quando non udii dei rumori come rami spezzati e di un coltello che veniva trascinato sul terreno. Velocemente mi ricomposi e mi guardai in torno, ma non vendendo nessuno cominciai a correre fino a tornare davanti al cancello della scuola, alla fine decisi di tornare a casa e rilassarmi per dimenticare la giornata,così feci e mi diressi immediatamente senza firmare il permesso. Appena arrivata a casa scoppiai a urlare vedendo tutti i mobili rotti e riversati sul pavimento sporco di sangue e liquido nero.Chiusi immediatamente gli occhi, quando trovai il coraggio per riaprirli tutto era al suo posto ed era pulito. Credendo di stare impazzendo mi diressi a letto per riposarmi.
Per diversi altri giorni mi si presentarono scenari di questo genere e gli incubi mi tormentavano anche da sveglia. Ormai ero intrattabile,mi comportavo in maniera strana anche per me. Una sera mi svegliai a scuola,non so come ci ero arrivata,so soltanto che mi diressi nell'aula di musica e cominciai a suonare il pianoforte,mi rilassava ogni volta. Credo di essere rimasta a suonare per una buona mezzora, a un certo punto sentii dei passi avvicinarsi, poi una porta aprirsi e Adele,la regina delle oche della scuola, avvicinarsi a me e sedersi su una sedia come in trans. Stavo ancora suonando quando sentii una terza presenza è lui. Anche con questa consapevolezza non riescii a smettere di suonare,neanche quando sentii un urlo femminile. Finalmente smisi di suonare è lui mi stava guardando con ancora il coltello nella gamba di Adele,tese una mano verso di me come a volermi invitare in questo divertente gioco. Sul mio volto si stampó un sorriso malato e pazzo mentre mi avvicinavo a lui e gli prendevo il coltello dalle mani. Lui mi lasció lo spazio per lavorare e finalmente potei sfogare tutta la mia rabbia repressa. Accoltellai un pò ovunque la bionda fino a quando ormai ferita e sfinita dal troppo urlare e dimenarsi non mi supplicó di ucciderla,ovviamente da brava ragazza l'accontentai, ma prima le sussurrai
- non ti scordar di me- scoppiai a ridere pazzamente e la uccisi con una coltellata al cuore,dritta e pulita. Estrassi la lama e leccai il sangue da essa,mentre il ragazzo al mio fianco si abbassó per incidere la pelle della ragazza e portar via i reni e guastandoseli subito dopo.
-Blood Moster Jade- sentii dire con voce roca,profonda e graffiante. Mi spostó una ciocca di capelli dal viso,ebbi solo il tempo di vedere il mio riflesso completamente sporco di sangue nella lama del coltello,fui subito costetta a seguire il ragazzo che cominció a correre fuori dalla classe e ogni tanto si giarava a vedere se lo seguivo. Comincia a seguirlo e insieme scomoarimmo nel bosco,dove nessun altro avrebbe potuto trovarci.
Ecco, questa è la mia storia, la stroria di un mostro. Adesso sono ovunque,potrei anche essere vicino mio caro lettore, ricorda che io non faccio indifferenza per le mie vittime, quindi stai pronto. Ah! Dimenticavo attento al suono dolce e ingannatore del piano forte,sai,non sempre quello che risulta bello e delicato può essere tale.
 
 
Allora!!!Bella vero???? Io la adoro a non finire,mi dispiace tanto per Jade,ma ha trovato la sua strada no? Un po contorta ma efficace a suo modo. L' ho trovata per caso spulciando i vari siti e mi è piaciuta molto,ma come ho detto nessuno la conosce,solo pochi eletti! Che ne pensate di lei e E.j? precisiamo che sono intenzionata a breve a scrivere la storia di E.J e credo che entro domani potrete leggerla sul blog! Ricordatevi di lascirci un commento nelle sezione apposita, ci teniamo molto. Appresto da Jade